In 10 mesi COFIDI ha erogato circa 54 milioni di euro di garanzie di cui il 60% per investimenti

 

“L’interesse nazionale e’ facilitare l’accesso al credito delle imprese, dobbiamo aiutare di piu’ i confidi che lo fanno meglio”.  A sottolinearlo con forza e’  Salvatore Vescina, componente del  Comitato di Gestione del Fondo di Garanzia per le PMI UVAL  Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica  – Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso del dibattito “La posizione  delle Associazioni sul credito, le politiche e gli strumenti di garanzia. Il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia”, organizzato da COFIDI Puglia per analizzare il particolare e difficile momento economico che si riflette sulle imprese e sul sistema  finanziario dei confidi. “I confidi non sono tutti uguali, ci sono quelli che lavorano bene e quelli che lavorano meno bene”, ha aggiunto Vescina, “ma le politiche pubbliche non devono trattare tutti allo stesso modo, perche’ altrimenti continuiamo a tenere in piedi quei soggetti che non lavorano bene e penalizziamo quelli che lavorano bene”.  Soggetti che lavorano bene e sono cresciuti come COFIDI Puglia “che aiuta un numero sempre maggiore di imprese  nell’accesso al credito. Un risultato  – ha affermato Teresa Pellegrino, Direttore Generale COFIDI Puglia – confermato dall’elevato numero di garanzie erogate da noi rispetto ad altre realta’, confidi e Istituti bancari, che si attesta sui 54 milioni di euro in 10 mesi di cui il 60% per investimenti. E di questo siamo fieri perche’ riusciamo ad aiutare tantissime imprese a sopravvivere alla crisi”. Numeri che denotano anche l’affidabilita’ di COFIDI Puglia, unico intermediario vigilato da Banca d’Italia in Puglia e nel Sud peninsulare: “quasi l’85% dei nostri finanziamenti garantiti – ha precisato il Direttore – ha esito positivo con le banche”. Pasquale Deanna, consigliere Cda COFIDI Puglia ha ricordato che il dibattito sul credito è presente quasi tutti i giorni come un elemento cruciale della fase economica che attraversiamo” ed  e’ anche per questo che “un elemento su cui lavoriamo e’ la questione del potenziamento dei confidi – ha spiegato Mario Pagani  Responsabile Nazionale dell’Ufficio credito e mercato CNA  – i patrimoni di tutti si sono impoveriti. La garanzia  non e’ business, ma ha bisogno di un intervento pubblico. Nel nostro modello di confidi e’ prevalente la contribuzione del privato, perche’ i nostri soci del confidi sono veri; e’ un’esperienza di modalita’ che andrebbe salvaguardata, perche’ sono imprenditori che vogliono aiutare altri. Noi stiamo sostenendo l’idea di patrimonializzare i confidi”.