BARI – Autoriparatori, panificatori, addetti del settore caseario, sarti. Le chiamano «professioni povere», quelle che nessuno vuole più fare. Eppure, solo in provincia di Bari sono centinaia le aziende che sarebbero pronte ad assumere queste figure professionali, anche immediatamente. Lo dice la Cna, la Confederazione delle piccole imprese. «Mettendo insieme le richieste degli imprenditori iscritti – spiega Giuseppe Riccardi, segretario provinciale dell’associazione – sono almeno quattrocento i posti di lavoro pronti per essere offerti a giovani adeguatamente formati, nell’arco di appena due anni». 

Di qui la strategia che la Cna, anche in collaborazione con il Provveditorato agli Studi, sta elaborando per ridisegnare i percorsi della formazione professionale. Sono soprattutto le microimprese del territorio provinciale a denunciare la crescente difficoltà nella ricerca di giovani formati per ricoprire posti che rischiano di rimanere vacanti. Uno dei settori che sarebbero già pronti ad assumere almeno un centinaio di giovani è quello dell’autoriparazione. «Oggi – spiega Giuseppe Riccardi – l’assistenza post-vendita delle vetture viene svolta quasi interamente dalle concessionarie, che necessitano soprattutto di periti meccanici, elettronici ed elettrici. Il turn-over con i meccanici di vecchia generazione sta avvenendo proprio in questo momento e le aziende hanno difficoltà a reperire le giuste competenze». 

Stesso discorso vale per il settore moda: mancano giovani sarti, ragazzi capaci di disegnare, tagliare e cucire i modelli, ma anche di realizzare le rifiniture, dalle asole ai punti più complicati. «In questo comparto, soltanto le aziende iscritte alla Cna – spiega il segretario provinciale dell’as – sociazione – sarebbero pronte ad assumere circa novanta addetti anche subito». 

Allo stesso modo mancano giovani leve nel settore della panificazione: panettieri, pasticceri, ma anche maestri cioccolatieri e gelatai. Le imprese edili richiedono stuccatori, decoratori, intonachisti, muratori esperti nella messa in opera del tufo. Una miniera di posti di lavoro è la nautica che cerca dai verniciatori ai periti elettronici fino ai sarti per vele. Si tratta di almeno quattrocento posti di lavoro. «Quattrocento buone ragioni per cambiare la politica della formazione nel nostro territorio», dice Riccardi. 

Il progetto della Cna punta a chiedere alla Regione Puglia e alla Provincia di coinvolgere direttamente le associazioni imprenditoriali nella selezione e nello svolgimento dei corsi professionali. «Abbiamo già contattato gli istituti tecnici della provincia e il Provveditorato – spiega il segretario – perché già nei percorsi di alternanza scuola-lavoro si passi dalle attuali tre settimane di stage aziendale a periodi più lunghi, magari portando i ragazzi a lavorare fra giugno e settembre. Con alcune scuole poi abbiamo ipotizzato la realizzazione di corsi di formazione per i neodiplomati, da svolgere direttamente in azienda. Un modo per far incontrare davvero domanda e offerta».

 

fonte “La Gazzetta del Mezzogiorno del 4/1/2016”