Estetica
 
 
Riformare i settori dell’estetica e del benessere che, alla luce della crescente domanda di qualità, richiedono una professionalità sempre maggiore, a tutela degli operatori e dei consumatori, anche per contrastare il diffondersi 
dell’abusivismo e della concorrenza sleale.
E’ l’obiettivo della proposta di legge, primo firmatario Marco Donati (Pd), per modificare la legge 1/90 in materia di estetica, presentata questa mattina a Montecitorio insieme alla CNA, rappresentata da Antonio Stocchi, Presidente nazionale dell’Unione Benessere e Sanità, Brigida Stomaci, Coordinatrice estetiste, Filippo D’Andrea, Coordinatore nazionale Benessere e Sanità.
 
Il testo è nato infatti su stimolo della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Il settore del benessere, con particolare riferimento alle attività di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing, è costituito da 40 mila imprese e circa 100 mila addetti, con un giro d’affari annuo pari a 21 miliardi.
 
“Chi si rivolge a un centro estetico – spiega Donati – non lo fa per la semplice rimozione di inestetismi, ma per il mantenimento e il recupero del proprio benessere psicofisico. Per questo è necessario un quadro normativo certo che generi percorsi formativi idonei e certificati per elevare il livello di competenza degli operatori del settore”.