“Giù le mani dalle carrozzerie” questo è stato l’appello lanciato in questa 3 giorni per scongiurare una rivisitazione del settore dell’autoriparazione ad uso e consumo delle compagnie di assicurazioni.

Il momento è altamente critico per il settore della carrozzerie. Oltre ai morsi della recessione economica che si fanno sentire in maniera evidente (la domanda di riparazione è nettamente in calo), oltre al sensibile calo dei sinistri (che significa meno lavoro per i carrozzieri e maggiori guadagni per le assicurazioni) , le carrozzerie si trovano a fronteggiare l’ennesimo attacco delle compagnie assicurative su due questioni cruciali: il tentativo di rendere nei fatti obbligatoria la forma specifica, ed il tentativo di vietare alle carrozzerie la possibilità di utilizzare la cessione del credito nelle procedure di risarcimento RC auto.

Sono più che noti i due provvedimenti che contengono queste minacce alla categoria: la Risoluzione n° 7-00060 in discussione alla VI Commissione della Camera dei Deputati ed il c.d. <pacchetto di norme per la riforma del sistema RC auto> su cui sta lavorando il Sottosegretario Simona Vicari.

Le Associazioni di categoria da sempre si oppongono a questi tentativi delle assicurazioni che tentano di forzare il quadro normativo e giuridico in materia di RC auto. L’hanno fatto e lo stanno facendo attraverso lo svolgimento di innumerevoli iniziative nazionali e territoriali di denuncia ed informazione alla categoria, attraverso formali segnalazioni all’antitrust, attraverso l’iniziativa che ha portato alla storica vittoria dell’abolizione del famigerato comma 2 dell’articolo 29 del Decreto Liberalizzazioni nel febbraio del 2012 ( precedente utile anche per contrastare le analoghe e attuali minacce delle assicurazioni sopra citate), attraverso il pieno sostegno alla proposta legislativa n° 684 (primo firmatario il senatore Giancarlo Sangalli) ripresentata su richiesta delle Associazioni nazionali di categoria lo scorso maggio. 

In realtà questi due punti specifici che le assicurazioni stanno tentando di far passare svelano il loro reale e definitivo obiettivo: governare e gestire in maniera diretta le riparazioni.

E ciò in barba al palese conflitto di interesse in cui agiscono (chi deve risarcire il danno vuole decidere le modalità e le quantità del risarcimento), in barba alle norme nazionali e comunitarie che sanciscono la libera concorrenza tra imprese, la libertà di impresa e la libera scelta del riparatore di fiducia da parte del consumatore/automobilista.

Le carrozzerie incontrate in questi 3 giorni nel sud del Paese hanno dimostrato di avere piena consapevolezza di quel che sta succedendo nel loro settore, ed alla pari dei loro colleghi di tutto il Paese hanno condiviso quelli che sono i punti strategici della piattaforma politica da tempo lanciata dalle Associazioni nazionali di categoria, condivisa altresì da quei carrozzieri che si sono organizzati anche nei network territoriali prima citati e che riconoscono alle Associazioni di categoria il ruolo di rappresentanza e di difesa degli interessi di tutta la categoria, perché consapevoli che per contrastare un soggetto economico quale quello delle assicurazioni c’è bisogno di unità, forza di impatto (la forza dei grandi numeri) ed autorevolezza, cose che si possono costruire e consolidare solo nel tempo, e si riscontrano nella collocazione istituzionale di chi rappresenta la categoria.
Abolire il sistema dell’indennizzo diretto e soprattutto abolire il risarcimento in forma specifica nell’RC auto (questo è il senso ed il contenuto della proposta di legge Sangalli), difendere il dispositivo della cessione del credito in materia di RC auto così come è incardinato nel nostro codice civile, porsi l’obiettivo dell’obbligo alla riparazione dei veicoli incidentati (a partire da quelle necessarie per la sicurezza stradale e ambientale), ma soprattutto e nell’immediato perseguire l’obiettivo dell’obbligo della fatturazione delle riparazioni (strumento che assicura la trasparenza e la tracciabilità degli interventi riparativi, a favore della qualità del servizio e del contrasto al lavoro nero ed alle frodi assicurative): questi i punti strategici condivisi dalle mille carrozzerie incontrate nelle 3 Regioni del sud. 

Allo stesso momento questi 3 appuntamenti hanno confermato quella che da tempo è una convinzione delle Associazioni nazionali di categoria: ferma restando la netta opposizione ai tentativi messi in atto dalle compagnie, al fine di non esser costretti ad una esclusiva difesa ad oltranza ed una insostenibile guerra continua alle assicurazioni (con tutti i rischi che questo potrebbe comportare per la categoria) è opportuno e necessario individuare “regole di qualità e trasparenza per la riparazione dei veicoli” da poter condividere in un eventuale “Protocollo di intesa” che dovrebbe rappresentare un insieme di norme comportamentali e di procedure finalizzate a regolare i rapporti i tra le imprese dell’autoriparazione e le Compagnie di Assicurazione, mirando all’interesse più generale e socialmente utile quale quello della salvaguardia della qualità degli interventi di riparazione, la lotta al lavoro nero ed alle frodi assicurative, la sicurezza stradale e la soddisfazione degli automobilisti.

Proprio questo è stato uno dei messaggi più significativi che è venuto fuori da questi tre incontri nel sud: le carrozzerie sono fortemente e prioritariamente interessate ad una soluzione non temporanea ma stabile e continuativa dei problemi della riparazione dei veicoli ( il loro core business). Questo non vuol dire che non sono interessati agli altri problemi più complessivi e generali del sistema dell’RC auto, ma che hanno oggettivamente una priorità sulla quale si sentono impegnate ed impegnano le loro Associazioni di categoria: un mercato della riparazione libero, indipendente e trasparente, dove il consumatore sceglie liberamente dove far riparare il proprio veicolo e dove la riparazione deve essere di qualità ed al giusto prezzo. 

Ovviamente l’altro messaggio significativo che abbiamo colto in questa 3 giorni interessante e – per certi versi – entusiasmante è stato quello di aver capito, tutti insieme, che il dialogo costruttivo tra la base (singoli, consorziati o raggruppati in network) e le Associazioni di categoria è l’unico terreno su cui si può costruire una risposta efficace contro una forza economica che (sulla carta e non solo ) è più forte di noi. La contrapposizione (e non già la critica costruttiva) tra la base o una sua parte e le Associazioni di categoria è solo un grande regalo che si fa a chi è più forte di noi, a danno della categoria.

E’ con questa convinzione che mercoledì prossimo le Associazioni nazionali di categoria andranno a riproporre le loro argomentazioni e proposte a difesa della categoria in sede di audizione in VI Commissione alla Camera dei Deputati. Con altrettanta convinzione incontreranno a breve il Sottosegretario Vicari, con l’obiettivo di far stralciare quei punti critici del suo “pacchetto” che hanno una stretta relazione con il mercato della riparazione dei veicoli, e dunque con la loro attività di carrozzieri.

 

Fonte:

http://www.carrozzeria.it/News-Carrozzeria/-Giu-le-mani-dalle-carrozzerie–ecco-come-e-andata_20131118.aspx